I dati sulla criminalità fotografano una realtà misurabile. Ma c’è un’altra prospettiva da considerare, altrettanto importante: la percezione che i cittadini hanno della sicurezza, ovvero quanto si sentono protetti dentro e fuori le loro abitazioni

Non si tratta di un aspetto secondario ma, anzi, di una problematica seria e attuale della nostra società, come rileva l’indagine Istat “Sicurezza dei cittadini”, pubblicata il 22 giugno 2018 ed effettuata nel biennio 2015-2016 su di un campione di 50.351 individui dai 14 anni in su.

Il report fornisce un quadro articolato sulla paura e la preoccupazione di subire dei furti in casa e in strada, l’impatto di questi timori sulla vita di tutti giorni, i sistemi di difesa adottati dai cittadini per proteggersi e la soddisfazione per il lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine sul territorio.

Il senso di insicurezza nelle donne è nettamente superiore rispetto a quello negli uomini: il 36,6% non esce di sera per paura (contro l’8,5% degli uomini), il 35,3% quando è fuori casa di notte non si sente sicura (19,3% per gli uomini). Gli anziani hanno un profilo di insicurezza simile. 

Sono sempre le donne ad avvertire un bisogno di maggiore attenzione da parte delle Forze dell’Ordine, con una percentuale che supera il 50% nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni. In particolare, si vorrebbe che agenti e vigili transitassero più spesso per le strade e che fossero più numerosi e presenti, soprattutto di notte e nelle zone più a rischio.

LA PAURA DI SUBIRE UN FURTO IN ABITAZIONE

Abbiamo una diminuzione generale della paura per vari tipi di reato; l’unico dato a rimanere stabile è quello relativo ai furti in abitazione: il 60,2 % dei cittadini è molto o abbastanza preoccupato di subirne uno. È il reato che mette maggiormente in ansia sia gli uomini (55,8%) che le donne (64,2%).

Tale preoccupazione ha il picco massimo nella fascia di età fra i 45 e i 54 anni (62,9% per gli uomini, 69,8% per le donne), per poi decrescere. 

L’Istat rileva che in particolare nel nord-est, il 12,8% della popolazione non si sente sicura all’interno della propria abitazione di notte.

CI PROTEGGIAMO ADEGUATAMENTE?

Per difendersi dai reati, le famiglie utilizzano un’ampia gamma di comportamenti e tecnologie, anche se va detto, non le migliori. Nel complesso, i più diffusi sono: la porta blindata, il sistema difensivo maggiormente utilizzato (51,3%), la richiesta ai vicini per un controllo (32,4%), le luci accese quando si esce (27,3%), il bloccaggio alle finestre (26,4%) e alle inferriate (23,6%), le luci esterne con accensione automatica (22,3). 

Solo il 20,8% delle famiglie italiane dispone di un dispositivo di allarme. Il 10,8% degli intervistati afferma di aver adottato un qualche sistema difensivo per l’abitazione a seguito di un furto, mentre il 43% lo ha fatto installare perché aveva paura di subirlo.

DIMINUISCONO I REATI, AUMENTA LA PAURA

Anche se i numeri sui reati denunciati mostrano un miglioramento, il 33,9% degli intervistati ritiene di vivere in una zona a rischio criminalità, dato decisamente in aumento rispetto alla rilevazione precedente (+11,9%). 

Insomma, dovremmo essere più sollevati per la diminuzione costante di furti e rapine negli ultimi anni, ma a guastare questo quadro positivo c’è una tendenza opposta e contraddittoria per quanto riguarda la percezione di insicurezza, in aumento in tutto il Paese.

PREOCCUPAZIONI FONDATE?

È difficile dare una risposta netta. Senza dubbio una serie di fattori ha contribuito a questa percezione diffusa. La microcriminalità ha incrementato il senso di insicurezza, non controbilanciata dai successi delle Forze dell’Ordine contro le grandi organizzazioni. Ciò accade perché i reati locali hanno elevato impatto sul territorio e si radicano nella memoria di chi ne fa parte. Nella paura è individuabile anche una matrice sociale: la crisi economica, il problema dell’immigrazione e la presenza di stranieri irregolari creano un senso di incertezza, alimentata dall’influenza dei media, TG, giornali e web.

LA GARANZIA DI PRO.SY.T

La paura non sempre è soggetta a motivazioni reali. Proprio per questo motivo, abbiamo il diritto di sentirci al sicuro soprattutto a casa.

Subire un furto o un tentativo di effrazione può non solo avere gravi conseguenze economiche, ma anche psicologiche: può essere un evento altamente traumatizzante, e il terrore di subirne altri è solo uno dei tanti risvolti negativi.

Per evitare di vivere in prima persona simili esperienze e sentirti il più sicuro possibile, non ripiegare su soluzioni poco efficaci, ma informati e affidati a professionisti della sicurezza.

Pro.Sy.T, società del Gruppo Battistolli, offre soluzioni personalizzate in materia di dispositivi antintrusione, sistemi d’allarme e videosorveglianza. Per ricevere un preventivo gratuito, non esitare a compilare il modulo sottostante.

A presto!

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